Acero

Nome scientifico: Acer

Famiglia: Sapindaceae

Fiori: Piccoli e insignificanti

Frutti: Disamare più o meno grandi a seconda della specie

Foglie: Opposte, meravigliosamente colorate in autunno

Fusto: Tante specie dalle cortecce ornamentali

Dimensioni: Fino a 10-12 mt di altezza gli esemplari più vetusti

Esposizione: Sole o mezz'ombra

Terreno: Fertile, di medio impasto, ben drenato

Irrigazione: Solo quando necessario e nel periodo estivo

Temperature: Fino a -25 °C

Potatura: Solo per eliminare rami rotti o danneggiati

Concimazione: In primavera con concime organico per piante giovani

Descrizione: Il genere comprende un vasto numero di specie sparse in tutto il mondo ma con un legame dato dalla disposizione delle foglie (fillotassi): sempre opposte (e quasi sempre palmato). Quindi è comune per tutti gli aceri la forma dei frutti, ovvero delle disamare, quelle per intenderci che durante le giornate di vento cadono a terra come piccoli elicotteri. L’aspetto è in genere di medio o grande albero ma non sono poche le specie mignon come molti aceri giapponesi. Il genere poi comprende piante ramificate fin dal colletto, ovvero grandi arbusti. Anche il colore e la forma della corteccia è estremamente variabile: alcune sono fortemente fessurate o rugose, altre specie presentano una corteccia molto simile alla pelle lucida di alcuni serpenti. Quasi tutti gli Acer amano i climi temperati e/o freddi, alcuni vivono fino al limitare dei ghiacci perenni del nord, altri formano vastissime foreste nel settore boreale (Canada).

Coltivazione: Gli Acer sono utilizzati in gran misura per formare parchi e boschi urbani, vista la loro gran resistenza alle atmosfere inquinate. Altri per le dimensioni più contenute e la bellezza del fogliame, oltre ai cromatismi unici nel panorama vegetale, si impiegano volentieri nei piccoli o medi giardini; soprattutto nei giardini giapponesi o in alcuni rock garden abbastanza ampi. Poche le esigenze in fatto di esposizione e terreno, preferibilmente fertile e esposto al sole. Attenzione alle specie e varietà orientali che si coltivano meglio in terreni non calcarei e in posizioni un po’ riparate, sia dai forti venti invernali che dalla neve (hanno molti rami sottili e fragili). I problemi maggiori sono dati dai ristagni di acqua (eccesso) e in estate dalla assoluta mancanza di questo elemento, che si dovrà apportare con accurate irrigazioni. Per ovviare a questi inconvenienti si deve approntare un buon impianto d’irrigazione e un efficace drenaggio del terreno. Intervenire inoltre con regolari concimazioni organiche nel periodo autunnale e primaverile.

Percorso mostra alberi

Acacia Acero Aesculus

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