LE DUE GOBBE

(Favola del Senegal)

C’era una volta un uomo che si chiamava Momar ed era sposato con Kari.

Kari aveva, pero’, un difetto: una leggera gobba sulla schiena, che poteva mascherare indossando vestiti un po’ larghi.

La donna ne faceva lo stesso una tragedia, tanto che non voleva neppure piu’uscire di casa per paura che la gente puntasse gli occhi sul suo insignificante difetto.

La donna si ricordava spesso di quando era giovane e i suoi amici la prendevano in giro dicendole che aveva un bambino sul dorso.

Momar, oltre a sopportare le lamentele di Kari, doveva pure cucinarsi il pranzo da portare nei campi.

E allora, stufo della vita che faceva, si risposo’ con un’altra donna, Kumba.

Kumba aveva una gobba ancora piu’ grossa di quella di Kari, ma era generosa e piena di vita, non le importava un granche’ del suo difetto.

Un giorno Momar, dopo aver lavorato nei campi, si addormento’ sotto l’ombra di un grande tamarindo.

Quel giorno anche Kumba era nei campi, ad un tratto le apparve una vecchia con capelli lunghi e bianchi.

Quella signora, che era una fata, le disse che il venerdi’ di luna piena sulla collina di Nagawe degli spiritidanzavano: Kumba avrebbe dovuto recarsi la’ e chiedere a una danzatrice di tenerle il bambino che aveva sul dorso e scappare via.Kumba fece cosi’.

Il venerdi’ di luna piena si reco’ sulla collina e chiese a uno spirito di tenerle il bambino perche’ anche lei voleva danzare.

Quando lo spirito prese la gobba, Kumba corse a casa e,quando il gallo canto’, tutto fini’.

Il giorno dopo Momar si meraviglio’ vedendo la schiena della moglie che, felice, racconto’ l’accaduto.

Entrambi, poi, raccontarono la storia a Kari in modo che anche lei potesse far sparire la sua gobba. Kari invece divento’ ancora piu’ arcigna ed invidiosa.

Aspetto’ l’arrivo del venerdi’ e poi parti’ verso la collina degli spiriti.

Ma quando chiese ad uno spirito di tenerle il bambino, questo si arrabbio’ e le getto’ addosso un’altra gobba. Disperata, corse a piu’non posso verso il mare.

Kari fu inghiottita dalle acque, ma le due gobbe rimasero in superficie e diventarono due belle isolette.

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